Ci sono vipere all’Isola d’Elba? Realtà, leggende e buone pratiche - I Love Elba!
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Leggere la parola “vipere” accanto alla meravigliosa “Isola d’Elba” suscita uno strano effetto…

La nostra mente si riempie subito di immagini da film d’avventura: marinai che gridano e pirati che scagliano serpenti velenosi contro le navi nemiche. Ma la realtà, come spesso accade, si trova a metà fra scienza e mito. Niente panico, facciamo un po’ di chiarezza!

Ci sono le vipere all’Elba?

Sì, all’Elba sono presenti vipere, anche se non in quantità tale da trasformare i sentieri in un “Far West reptiliano”. Sono animali elusivi: amano stare tranquille al sole o nascoste fra i muretti a secco e difficilmente si avvicinano alle persone, se non disturbate.

Informazione utile: durante l’inverno le vipere si “rifugiano” in piccole tane o fenditure; dunque, i periodi in cui è più probabile incontrarle sono la primavera e l’estate. Ad aprile i maschi sono i primi a uscire dal letargo, seguiti dalle femmine con un paio di settimane di ritardo.

Come sono arrivate le vipere all’Elba?

Qui entra in gioco la leggenda più famosa (e anche divertente!): si dice che siano stati i pirati, in epoca medievale, ad usarle come prezioso strumento di battaglia. Pare che le lanciassero sulle navi assaltate per far fuggire i nemici terrorizzati. Buffo, vero? Peccato che non ci siano assolutamente prove storiche: anzi, tenere vipere vive a bordo sarebbe stato pericoloso anche per i pirati stessi.

È molto più probabile che le vipere siano arrivate:
• per via naturale: i livelli del mare erano diversi, alcune isole erano collegate alla terraferma o fra di loro, permettendo agli animali di arrivare soli.
• per trasporto involontario: legna, fieno, foraggio, pietre e numerosi carichi portati dall’uomo nei secoli.

La leggenda dei pirati è senza dubbio più affascinante: già nel XIX secolo, molti esploratori e naturalisti la raccontavano, ma è più plausibile che sia stata creata per spiegare la presenza di questi rettili in isole molto piccole, come l’Isola d’Elba, Montecristo o Capraia.

ALTRE LEGGENDE STRAMPALATE

Sorpresa: la storia dei pirati non è l’unica! Di leggende metropolitane legate alle vipere e ai serpenti ce ne sono a bizzeffe, e ognuna di queste è al limite del surreale.

– C’è chi giura che le bisce “succhiassero latte dalle mucche” o addirittura dal seno delle donne, con la coda infilata in bocca ai neonati per non farli piangere (e per non farsi scoprire!);
– Secondo altri, i biacchi inseguirebbero le persone frustandoli con la loro coda… ma basterebbe correre a zig-zag per spezzargli la spina dorsale (!)
– E poi c’è la leggenda delle vipere lanciate dagli elicotteri, che puntualmente ogni estate riemerge come tormentone da bar.

Insomma, più che zoologia sembra una raccolta di fiabe a metà fra il fantasy e il comico, ma raccontarle fa sempre spuntare un sorriso! 🙂

Altro mito da sfatare: vipere che partoriscono sugli alberi

C’è un’altra leggenda davvero curiosa che circola da parecchio e di cui vogliamo parlarti: si dice che le vipere partoriscano sugli alberi e lascino in seguito cadere i piccoli nel vuoto. Il motivo di questo gesto estremo? Hanno paura di essere morse dai loro stessi figli! Una storia senz’altro singolare… ma assolutamente falsa.

In realtà, questi animali partoriscono a terra, più precisamente in luoghi riparati (fra i muretti, le rocce ecc).

I piccoli nascono già indipendenti e velenosi, ma non rappresentano un pericolo per la madre. Quindi, niente “parti acrobatici” sui rami: solo un altro mito strampalato della tradizione popolare!

Dal latino con furore: il nome scientifico della vipera

La vipera che si trova all’Isola d’Elba ha un nome affascinante e un po’ misterioso: Vipera aspis.

Le popolazioni di quest’isola appartengono alla sottospecie Vipera aspis francisciredi, che si può trovare in tutta l’Italia centro-settentrionale. Non si tratta quindi di un “mostro raro”, ma di una discendente delle vipere che raggiunsero l’isola in tempi antichissimi, quando l’Elba era ancora collegata al continente.

Sull’isola di Montecristo, invece, vive la Vipera aspis hugyi, tipica del Sud Italia e della Sicilia. La sua presenza qui è un piccolo enigma: probabilmente non è arrivata da sola, ma è stata portata dall’uomo in epoca storica.

Ci sono altri serpenti pericolosi oltre alle vipere?

La risposta è no: la vipera comune è l’unico serpente velenoso che puoi trovare all’Isola d’Elba. Tutti gli altri sono completamente innocui, anche se spesso vengono scambiati per animali pericolosi.

Il più “frainteso” di tutti è la natrice dal collare (Natrix helvetica), conosciuta anche come serpe boddaio. Un rettile che ama particolarmente l’acqua (dove nuota come un pesce) e sfoggia un grazioso collarino giallo dietro la testa.

Vuoi sapere una sua caratteristica davvero buffa? Se la disturbi, potrebbe addirittura fingersi morta o allargare la testa per sembrare una vipera! Ma non preoccuparti, anche se è un’attrice da Oscar, è inoffensiva.

Sull’isola puoi anche incontrare il biacco maggiore (Hierophis viridiflavus): un serpente piuttosto lungo e vivace, con un carattere “sfrontato” ma del tutto innocuo. 

Altre specie presenti sul territorio:

  • Saettone o colubro di Esculapio (Zamenis longissimus) – snello e super agile. È un arrampicatore nato: se vedi qualcosa muoversi fra i rami di un albero, potrebbe essere lui che fa free climbing in versione “wild”.
  • Cervone (Elaphe quatuorlineata) – il gigante buono: con i suoi oltre 2 metri è il serpente più grande d’Italia, ma assolutamente inoffensivo. A tavola preferisce piccoli mammiferi e uova… non escursionisti umani!
  • Coronella girondica (detta anche colubro di Riccioli) – piccola, timida e un po’ camaleontica. A volte ricorda la vipera, ma in realtà non è velenosa: il suo unico “difetto” è quello di sembrare più pericolosa di quanto sia davvero.
  • Colubro liscio (Coronella austriaca): piccolo e schivo. Anche lui può sembrare una minaccia, ma non lo è.

Tutti questi serpenti hanno un ruolo ecologico fondamentale: aiutano a controllare le popolazioni di roditori e piccoli animali, mantenendo l’equilibrio naturale del territorio.

Quindi, se qualcuno un giorno ti parlerà di “vipere lunghe due metri” incontrate all’Isola d’Elba, saprai che si tratta di un malinteso con un innocuo biacco o una natrice.

Cosa fare se ne incontri una

Sappiamo bene che la frase “Mantieni la calma” serve solo a farti agitare di più, ma in certi casi (come in quello delle vipere), la verità sta tutta lì: questi curiosi animali mordono solo se si sentono minacciati. Quello che devi fare è ignorarli: se incontri una vipera sul tuo cammino, lasciale il giusto spazio e allontanati. Vedrai che in pochi secondi sparirà nel verde.

È un po’ come quando non vuoi salutare qualcuno per strada: cambi direzione, fai finta di non vederlo e… puoi continuare la passeggiata senza stress! 😉

BISCIA VS VIPERA: COME DISTINGUERLE?

Se ti imbatti in un serpente e stai già pensando di correre i 100 metri, fermati un attimo: non sempre è vipera!

  • La vipera ha la pupilla verticale da “gatto notturno”, la testa bella compatta e squamata, e la coda corta e tozza.
  • La biscia/natrice invece sfoggia una pupilla rotonda, una coda lunga e affusolata e – spesso – un elegantissimo collarino giallo che la rende quasi fashion.

Cosa fare se hai un amico a quattro zampe

I cani, spinti dalla curiosità (e dalla voglia di giocare!), potrebbero avvicinarsi un po’ troppo e rischiare di essere morsi da questi rettili. Cerca dunque di tenere il cane al guinzaglio durante le escursioni, specialmente in sentieri isolati o nelle ore più calde, quando le vipere amano crogiolarsi al sole. Tieni sempre gli occhi aperti e vedrai che il tuo amico pelosetto sarà al sicuro.

Quindi devo preoccuparmi?

Assolutamente no: l’Isola d’Elba possiede una fauna e flora preziosissima, perché è un ambiente naturale e autentico. Le vipere ci sono, ma sono parte di un importantissimo equilibrio. Con un po’ d’attenzione e la giusta “equipe” (scarpe da trekking, occhio attento e cane al guinzaglio) potrai goderti i trekking senza pensieri… e magari raccontare agli amici la leggenda dei pirati con le vipere come “arma segreta”!

vivi e lascia... strisciare!

Devi sapere che la vipera è una specie protetta e svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema elbano, così come tutti gli altri “serpentelli” che potresti incrociare nel tuo cammino. Non cercare di uccidere queste specie o di spostarle: questi animali fanno parte dell’equilibrio naturale dell’isola (e sì, regolano le popolazioni di topolini e “ladri di formaggio”).

E parlando di minacce reali, non dimenticare che uno dei veri nemici dei serpenti è… il cinghiale. Questo animale, che è arrivato sull’isola relativamente di recente, sta proliferando e mettendo a rischio gli habitat naturali, danneggiando il sottobosco e influenzando negativamente molte specie autoctone.

Quindi, se vuoi diventare il “supereroe verde” dell’Elba, un gesto semplice ma significativo che puoi fare è ignorarli. Insomma, vivi e lasciali viver… ups, strisciare! 😉