Dolce attesa per le tartarughine di Marina di Campo - I Love Elba!
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L’estate 2017 pare essere un’estate straordinaria per l’Isola d’Elba. La tartaruga Federica infatti, al pari del polpo Paul – star indiscussa dei mondiali del 2010 – ha fatto concentrare ancora una volta i riflettori sull’Isola d’Elba.

Questa volta però, l’attenzione mediatica rivolta al mondo animale dell’Isola d’Elba, non ha a che fare con lo sport, bensì con la scienza!

La tartaruga Federica è diventata famosa infatti per aver deposto le sue uova sulla spiaggia di Marina di Campo. E l’eccezionalità dell’evento è di straordinaria importanza scientifica, in quanto non è solo la prima nidificazione accertata all’Isola d’Elba, ma anche quella in assoluto più a nord di tutto il mar Mediterraneo!

Dal 20 giugno è stato messo in sicurezza il nido, è iniziata la sorveglianza anche notturna da parte dei volontari di Legambiente ed è stato realizzato un percorso protetto per le nuove nate.

Sì, perché se Federica – nome che i volontari di Legambiente e i ragazzi dello stabilimento balneare che ospita il “nido” hanno dato alla tartaruga marina – è diventata ormai la mascotte del paese, adesso l’attesa è tutta per la schiusa delle uova che dovrebbe avvenire tra il 3 agosto e metà settembre, e le piccole tartarughine sono i personaggi più attesi!

Una notte o una mattina molto presto, dalla sabbia si aprirà una buca larga come un pugno e da lì usciranno tante piccole sorprese!

Per facilitare il lieto evento Regione Toscana, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Osservatorio toscano per la biodiversità, Arpat, Comune di Campo nell’Elba, Guardia Costiera, Legambiente e Acquario dell’Elba, richiedendo la massima collaborazione da parte di tutti i cittadini, hanno anche stabilito alcune regole fondamentali.

1. Dai la tua disponibilità a fare i turni con i nostri volontari dalle 20,00 alle 1,30, oppure dalle 1,30 alle 7,30 chiamando ISA di Legambiente al tel. 340 7113722
2. Non danneggiare il corridoio di protezione, non scavalcare, non intralciare il passaggio verso il mare, e soprattutto non toccare assolutamente nessuna tartaruga, anche se sperduta…
3. Nel caso di schiusa notturna limitare al minimo indispensabile l’uso di luci artificiali, sono vietati i flash perché disorientano le tartarughine
4. Le tartarughine usciranno dalla buca nella stessa giornata o nei 3 giorni successivi. Dobbiamo contare insieme quanti sono i piccoli nati e annotare data e ora
5. Il Comune e le autorità garantiranno un servizio d’ordine per evitare che i bagnanti intralcino il percorso delle tartarughine e forniranno a tutti informazioni accurate su quanto sta accadendo
6. I maggiori pericoli al momento del loro ingresso in mare sono il rischio di essere calpestate o mangiate dai gabbiani. Una volta in mare la natura farà il suo corso: si stima che di ogni schiusa solo il 30% delle tartarughe raggiungerà l’età adulta per riprodursi
7. Gli esperti autorizzati (con guanti bianchi) sorveglieranno il percorso, misurando e contano le tartarughe, ma senza toccarle, pronti a intervenire in caso di necessità
8. Alla fine si scaverà in corrispondenza del cratere di emersione per ricercare la camera, si conteranno i gusci di uova rotti, le uova non schiuse, i piccoli morti e, per quelli vivi, si provvederà al ricovero nei centri autorizzati.

Segui la diretta video dalla webcam posizionata dall’Ente Parco e puntata sul corridoio realizzato per aiutare i piccoli a raggiungere il mare >

Quella di Federica è stata una nidificazione tre volte straordinaria >

Maggiori informazioni sulla nidificazione delle tartarughe marine >