Piante ed erbe aromatiche dell’Isola d’Elba #1 - I Love Elba!
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Piante ed erbe aromatiche hanno sempre trovato ampio spazio nella cucina tradizionale dell’Isola d’Elba e delle isole toscane.

Terreni incolti, argini dei torrenti e persino i cigli delle strade sono da sempre considerati “orti naturali” nei quali raccogliere cicorie e radicchi, bietola e finocchio selvatico, che servono per preparare insalate, minestre, contorni o ripieni.

All’Elba si trovano tutte le piante aromatiche mediterranee, accanto ai comuni prezzemolo, cipolla e aglio è interessante e curioso indicare erbe e piante che da secoli vengono usate nella cucina elbana.

Per ricordarle a chi le conosce e per suggerirle a quanti tornando a casa dalle vacanze, desiderano preparare una cena elbana con qualche bustina di aromi e odori tipici, ecco una prima parte dell’elenco, non esaustivo, delle erbe aromatiche più diffuse ed utilizzate nella cucina elbana e le loro caratteristiche.

infoelba consiglia: Un modo semplice e completo per conoscere tali erbe è visitare l’Orto dei Semplici Elbano di Rio nell’Elba, dove una sezione è dedicata alle piante selvatiche utilizzate in cucina.

Aglio selvatico o sambella (alium triquetrum)

Come l’aglio coltivato, viene impiegato per la preparazione di carni e pesci, per stufati e per la preparazione di alcune zuppe di erbe selvatiche.

All’Elba la zuppa di sambelle si faceva nel marcianese ed era preparata con abbondante aglio selvatico, fave granite e uova.

Alloro o lauro (Laurus nobilis)

Bellissima pianta sempreverde conosciuta da tempi antichissimi. Il suo nome significa verde, e nobilis le venne dato perchè era l’unica pianta usata per incoronare imperatori, re, poeti.

Lo si può trovare su tutto il territorio elbano. Nella cucina elbana l’alloro non viene usato per preparare gli arrosti e le conserve di pomodoro come in altre parti d’Italia. È invece un ingrediente essenziale per la preparazione dei fegatelli di maiale e dei barattoli di conserve sott’olio di funghi e melanzane, tonno e palamita, dove le foglie devono essere usate fresche, appena colte.

Si usa inoltre sempre fresco nella preparazione di alcuni stufati di carne, si aggiunge all’acqua per lessare il pesce e nelle carni alla cacciatora.

Le foglie secche di alloro si usano per la preparazione dei fichi secchi ai quali danno un caratteristico aroma.

L’infuso delle foglie è bevuto con aggiunta di limone per facilitare la digestione.

Si usava bruciare l’alloro sulla stufa o nel braciere per togliere dagli ambienti qualsiasi odore.

Asparago selvatico (Asparagus acutifolius)

L’asparago selvatico è una pianta che cresce spontanea in tutta l’Elba nelle siepi e nei luoghi aridi alla fine dell’inverno.

È molto più saporita degli asparagi coltivati e il gusto dolce e amarognolo è un qualcosa di unico.

Come vengono cucinati gli asparagi? La pianta viene utilizzata per preparare minestre, zuppe e risotti. Sono consumati anche bolliti e conditi con olio e limone, ma il piatto che ne esalta maggiormente il loro sapore è la frittata di asparagi. Goduria allo stato puro!

Il decotto viene bevuto per facilitare la diuresi, come depurativo epatico e vitaminizzante.

Borragine o burrana ( Borago officinalis)

È una pianta annua con foglie pelosette che si trova in grande quantità nei campi lavorati e in mezzo alle vigne.

È ottima lessata (cuocendo perde la pelosità) insieme ad altre erbe di campo e ripassate in padella con aglio, olio e peperoncino. La borragine si utilizza anche nella preparazione di frittate, nel ripieno dei ravioli, nelle torte salate e anche nei minestroni. Più recente è l’usanza di friggere in pastella i fiori di borragine.

Nella medicina popolare elbana si usava l’infuso di foglie contro il raffreddore, la tosse, la gotta e l’orticaria.

Cappero (capparis spinosa)

Questa pianta conosciuta fin dall’antichità cresce abbondantemente all’Elba nelle fessure delle rocce e delle mura antiche delle fortezze, numerose in tutta l’isola.

Il suo fiore ancora in boccio si raccoglie nei mesi da giugno a settembre e si conserva sotto sale o sott’aceto.

I capperi devono essere raccolti dalla pianta con il tempo secco perchè per una buona conservazione devono essere molto asciutti.

Si usa in molte preparazioni della nostra cucina.

infoelba consiglia: La piccola guida “Le piante della cucina e della tradizione” del Parco Nazionale Arcipelago Toscano raccoglie una selezione delle erbe aromatiche locali più usate e di gustose ricette della tradizione.

Foto e testi tratti da Alvaro Claudi, Elba Taste e Parco Nazionale Arcipelago Toscano

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